Proprietà, storia e metodi di conservazione del frutto simbolo dell’Autunno
Siamo immersi nel cuore dell’Autunno, una stagione capace di incantare e sedurre i tuoi sensi.
Gli occhi si perdono nei colori incredibili e fiammeggianti delle foglie che si staccano dagli alberi, mentre il tocco della pioggerellina leggera sulle mani o il calore improvviso del sole che timidamente si fa spazio tra le nuvole ci accarezza.
L’aria si riempie dell’aroma avvolgente dei primi camini accesi, quel profumo acre ma dolce della legna che brucia, un richiamo intimo e familiare. E il gusto? Ah, quello è riservato alle castagne, piccole pepite di bronzo che ci riportano al cuore della nostra terra.
Oggi vogliamo portarvi alla scoperta di un frutto che per secoli ha rappresentato una delle principali fonti di sostentamento per le popolazioni montane nei lunghi e rigidi inverni. E continua ad esserlo, perché qui a Ca’ dei Signori andiamo matti per le nostre castagne!
Un tesoro della natura, che negli ultimi decenni è stato riscoperto e apprezzato come una vera prelibatezza, al punto da ottenere la certificazione IGP, come il rinomato Marrone di Castel del Rio.
Riesci già a sentirne profumo?
Indice:
- Etimologia della Pianta: le radici antiche della Castagna
- Castagne e Marroni: differenze che contano (ma non troppo!)
- Proprietà delle castagne: piccoli tesori di salute
- Castagne e montagna: il pane degli Appennini
- Dalla tradizione alla tavola: come gustare le castagne oggi
- Come conservare le castagne
Etimologia della Pianta: le radici antiche della Castagna
Partiamo dall’etimologia. Il nome castagna deriva dal latino castanea, che a sua volta affonda le sue radici nel greco kastanon. Si dice che questo termine facesse riferimento alla città di Kastanies, nella regione storica del Ponto (Turchia), dove l’albero del castagno era particolarmente diffuso.
Non è un caso che quest’albero sia stato per secoli associato alla sopravvivenza e alla sussistenza delle popolazioni rurali. Tanto che veniva chiamato anche albero del pane, per l’importanza del suo frutto nella dieta quotidiana, soprattutto nei periodi in cui cereali e altri alimenti scarseggiavano.
Questa connessione profonda tra l’albero di castagno e le popolazioni montane si riflette non solo nei racconti storici, ma anche nel modo in cui la castagna è percepita oggi: come simbolo di tradizione, genuinità e radicamento nella terra.
Castagne e Marroni: differenze che contano (ma non troppo!)
Andando avanti, è importante fare una distinzione che spesso genera confusione: castagne e marroni non sono la stessa cosa! Sebbene entrambi derivino dal castagno, esistono delle differenze significative tra i due frutti.
Le castagne sono il frutto più comune, riconoscibile per la loro buccia marrone scura e dimensioni più ridotte. All’interno del riccio, si trovano solitamente più frutti e la pellicola interna tende ad aderire alla polpa, rendendole un po’ più difficili da sbucciare (non temete, se consumate fresche si sbucciano che è una meraviglia!). Sono la varietà più rustica, meno pregiata secondo il mercato ma ricca di storia e tradizione.
I marroni, d’altro canto, sono considerati una varietà più pregiata. Solitamente di dimensioni più grandi, dalla buccia liscia e chiara, i marroni hanno una polpa dolce e compatta, con una buccia interna che si stacca più facilmente. Questo li rende particolarmente apprezzati per le preparazioni culinarie più raffinate, come i celebri marron glacé, un vero simbolo di dolcezza e lusso.
Un esempio eccellente è il Marrone di Castel del Rio, che ha ottenuto la certificazione IGP grazie alla sua qualità superiore e alle pratiche agricole tradizionali che ne garantiscono l’unicità.
È importante, però, sfatare alcuni luoghi comuni!
La dolcezza e la grandezza delle castagne, così come dei marroni, dipendono non solo dalle caratteristiche intrinseche dei due frutti, ma anche da diversi fattori legati sia al territorio (come l’esposizione e la posizione del castagneto), che agli agenti atmosferici (ad esempio, una stagione secca o particolarmente piovosa).
Queste variabili possono influenzare la grandezza e la dolcezza, al punto che a volte si trovano castagne più grandi e più dolci dei marroni.
Checché se ne dica, siamo certi che anche le castagne abbiano molto da offrire!
Proprietà delle castagne: piccoli tesori di salute
Le castagne, con il loro sapore dolce e la loro consistenza ricca, hanno un profilo nutrizionale sorprendente.
Prima di tutto, sono una fonte preziosa di energia, grazie all’alto contenuto di carboidrati complessi che le rende paragonabili ai cereali. Ma non è tutto. Le castagne sono anche ricche di vitamine, come la vitamina C, il gruppo B, e di minerali come il potassio, il fosforo e il magnesio. Questi micronutrienti le rendono un vero e proprio superfood naturale, perfetto per affrontare i mesi più freddi.
Un altro aspetto interessante? Le castagne sono naturalmente prive di glutine, il che le rende un’ottima alternativa per chi soffre di celiachia. Sono anche a basso contenuto di grassi, il che le distingue dalla maggior parte della frutta secca e ne fa un alimento perfetto per chi cerca un’opzione saziante, ma che non appesantisca.
Nota Bene, però!
Essendo le castagne un alimento altamente energetico, andrebbero sempre moderate e usate in sostituzione alle altre fonti di glucidi in caso di sovrappeso, diabete mellito tipo 2 e ipertrigliceridemia (100 g di castagne fresche sbucciate, ovvero l’equivalente di circa 7 pezzi di varietà “marrone”, con le loro 190 kcal equivalgono circa all’apporto calorico di un piccolo piatto di riso in bianco).
Inoltre, essendo questi frutti ricchi di fibre, non sono indicati per la dieta da colon irritabile in quanto potrebbero causare gonfiore intestinale e meteorismo.
Castagne e montagna: il pane degli Appennini
Oggi possiamo apprezzare le castagne come una prelibatezza autunnale, ma non dobbiamo dimenticare che per secoli esse sono state un alimento di base per le popolazioni montane.
In tempi di carestia o durante gli inverni particolarmente rigidi, le castagne rappresentavano una risorsa di vitale importanza. Venivano raccolte, essiccate e trasformate in farina per pane, polenta o dolci. Non a caso, erano spesso chiamate il pane dei poveri.
La farina di castagne poteva essere conservata per mesi, garantendo cibo anche nei periodi più difficili. Questa capacità di essere facilmente stoccate e trasformate in un prodotto versatile ha permesso alle popolazioni montane di sopravvivere in situazioni critiche. E questa storia di resilienza e adattamento rende la castagna un simbolo potente della nostra tradizione alimentare.
Attenzione però a non confondere le castagne commestibili con le “matte”, ovvero i frutti dell’Ippocastano! Queste ultime non sono adatte al consumo e possono causare seri problemi di salute se ingerite.
Tuttavia, alcune credenze popolari raccontano che portare con sé una castagna matta in tasca possa allontanare il raffreddore. Chissà, magari funziona davvero… nel dubbio ce ne mettiamo una in tasca anche noi!
Dalla tradizione alla tavola: come gustare le castagne oggi
Oltre alla loro storia e al loro valore nutrizionale, le castagne sono anche incredibilmente versatili in cucina. Un classico intramontabile è il castagnaccio, un dolce rustico fatto con farina di castagne, acqua, olio d’oliva e arricchito da pinoli, uvetta e rosmarino
Originariamente preparato dalle famiglie più povere, oggi il castagnaccio è considerato una vera delizia autunnale, perfetta per accompagnare un buon bicchiere di vino rosso o una tisana calda (dai un occhio al nostro Shop Online per scovare tante erbe essiccate da combinare in infusione come preferisci e il nostro mix per tisane pronto all’uso!)
Ma non finisce qui. Le castagne arrostite sono un altro must della stagione, con quel loro aroma inconfondibile che riempie le piazze e le strade (e la nostra taverna!). D’altronde… chi non ha mai assaporato una manciata di caldarroste in una fredda giornata autunnale?
In alternativa, le castagne possono essere bollite per un piatto più leggero e delicato, oppure aggiunte a zuppe rustiche, dove la loro dolcezza naturale si abbina perfettamente a sapori più intensi. Con la farina di castagne, inoltre, si possono creare impasti dal gusto unico, come delle deliziose tagliatelle che aggiungono quel tocco in più a ogni piatto!
E, naturalmente, non possiamo dimenticare i marron glacé, una vera prelibatezza per i più golosi. Questi marroni canditi, frutto di una lunga e laboriosa lavorazione, rappresentano il lato più elegante e raffinato della cucina a base di castagne.
Come conservare le castagne
- Conservazione in frigorifero:
Le castagne fresche si possono mantenere in frigorifero fino a 2 settimane. È consigliabile avvolgerle in un panno o riporle in un sacchetto di carta, evitando di utilizzare sacchetti di plastica che potrebbero trattenere umidità e farle marcire più velocemente. Il reparto ideale è quello della frutta e verdura, dove la temperatura è più controllata.
- Ammollo con il metodo della “novena”:
Un antico metodo di conservazione prevede l’ammollo delle castagne crude in acqua fredda per 9 giorni, da cui deriva il nome “novena”. Durante questo periodo, l’acqua va cambiata ogni giorno per evitare la fermentazione e prevenire la formazione di muffe. Al termine dell’ammollo, le castagne devono essere ben asciugate e riposte in luogo fresco e asciutto, dove si manterranno per diversi mesi.
- Conservazione in congelatore:
Le castagne crude possono essere congelate per prolungarne la freschezza fino a 6 mesi. Prima del congelamento, possono essere incise oppure lasciate intere. Anche le castagne cotte, come bollite o arrostite, possono essere congelate: una volta raffreddate, vanno riposte in sacchetti per alimenti o contenitori ermetici e durano fino a 12 mesi in congelatore. Per consumarle, basta scongelarle a temperatura ambiente o riscaldarle direttamente in padella o nel forno.
- Essiccazione:
Le castagne possono essere essiccate in forno a bassa temperatura (circa 50-60°C) per diverse ore o utilizzando un essiccatore, che permette un’asciugatura uniforme. Una volta essiccate, possono essere conservate per un anno intero in un luogo fresco e asciutto. Prima di consumarle, si possono reidratare lasciandole in ammollo in acqua tiepida per qualche ora.
È interessante sapere che, prima dell’avvento degli elettrodomestici, le castagne venivano essiccate in queste piccole strutture di pietra chiamate metato. Questi piccoli edifici, condivisi dalla comunità, fungevano da veri e propri seccatoi e se ne possono trovare i resti lungo tutto l’Appennino Tosco-Emiliano. Un bellissimo aneddoto sulla nostra terra da raccontare durante una camminata nei boschi! - Castagne cotte al forno o bollite:
Le castagne già cotte, che siano arrostite o bollite, possono essere conservate in frigorifero per 3-4 giorni. L’ideale è riporle in un contenitore ermetico per mantenerle morbide e saporite. Se si desidera prolungarne la conservazione, possono essere congelate, come già menzionato, per un utilizzo successivo. - Esiste un sesto metodo di conservazione, ormai quasi dimenticato, che richiama l’antica sapienza umana in armonia con la natura, prima dell’avvento dell’elettricità e delle comodità moderne: la ricciaia.
Questo è il più antico sistema di conservazione delle castagne, oggi caduto in disuso. Consiste nel raccogliere le castagne ancora chiuse nei ricci e ammucchiarle in spazi puliti all’interno del bosco. I frutti vengono coperti con foglie e pietre, e rimangono così fino a quando i ricci si aprono naturalmente, permettendo la raccolta delle castagne. Con questa tecnica, i frutti possono conservarsi per alcuni mesi, subendo un leggero processo di fermentazione che li mantiene integri, lucidi e turgidi, come appena colti. Altri metodi tradizionali includono la conservazione dei frutti integri in sabbia o torba umide.
Se dopo aver scoperto tutti i segreti delle castagne e dei marroni ti è venuta voglia di assaggiarli, abbiamo una buona notizia per te!
Sabato 2 novembre ti aspettiamo per l’evento Hike & Snack – Castagne e vino, sulla Flaminia Minor, una giornata dedicata al trekking attraverso i meravigliosi paesaggi autunnali del nostro Appennino.
Al termine del percorso, potrai rilassarti con una merenda speciale presso Ca’ dei Signori, dove gusterai le castagne e marroni provenienti direttamente dal nostro castagneto, accompagnate da vin brulè e altre delizie autunnali.
Sarà anche possibile acquistare le castagne e i marroni in loco, ma se non resisti, ti invitiamo a scriverci all’indirizzo e-mail newsletter@aziendacadeisignori.it per prenotare il tuo sacchetto.
Allora, sei dei nostri? 😁